Housing the Nation Abroad. The Architecture and Interior Design of Belgian Diplomatic Premises. Prof. Fredie Floré, Prof. Anne-Françoise Morel, Bram De Maeyer, Charlotte Rottiers KU Leuven – Dep. of Architecture
18 March 2021 17:30

Una sede diplomatica, in termini architettonici, è il termine utilizzato per l'edificio che 'contiene' una missione diplomatica permanente di un paese entro i confini di un altro. Consiste negli uffici dell'ambasciata o della delegazione (cancelleria) e della residenza del capo missione, a volte ospitati nello stesso edificio. Mentre il concetto di sede diplomatica stabile è stato introdotto all'inizio del XIX secolo, questo ibrido tipologico si è evoluto solo in tempi recenti nella specifica commissione edilizia nota come 'edificio dell'ambasciata'. Diversi paesi hanno investito, dal XIX secolo in poi, nell'acquisto di palazzi esistenti o altri edifici residenziali per accogliere i loro diplomatici e soddisfare le crescenti esigenze di alloggi e uffici. Molti di questi edifici acquisiti per ambasciate e delegazioni sono ancora in uso oggi.

Sebbene la ricerca storica sugli edifici governativi fornisca importanti spunti sulle relazioni tra architettura e politica, la nostra conoscenza dell'architettura per la diplomazia rimane in gran parte concentrata sulle ambasciate delle grandi potenze. Tuttavia, dalla seconda metà del XIX secolo, molte nazioni dovettero affrontare la sfida di trovare una sistemazione adeguata per la loro rappresentanza nazionale all'estero. Questa tendenza ha portato al crescente numero di ambasciate appositamente costruite dal XX secolo in poi e, in particolare, nel periodo tra le due guerre.

Questa presentazione introduce due progetti di ricerca attualmente in corso sull'architettura e la progettazione degli interni delle sedi diplomatiche belghe, ambedue condotti presso il Dipartimento di Architettura della KU Leuven: "Progettazione di ambasciate per le medie potenze: l'architettura della diplomazia belga e olandese in un mondo in via di globalizzazione” e ” Ospitare la nazione all'estero. La rappresentanza diplomatica belga attraverso l'architettura e la decorazione d'interni, 1831-1940”. Entrambi i progetti indagano il ruolo di questi edifici nel contesto delle missioni diplomatiche.

Case 1

Eredità perduta:  sedi diplomatiche dimenticate del Belgio nell'Asia orientale
Charlotte Rottiers

La prima decade del XX secolo è stata cruciale per l'espansione della rete diplomatica e del patrimonio del Belgio. La dinamica geopolitica internazionale e l'agenda politica di Leopoldo II orientata verso la crescita economica crearono la necessità di una rappresentanza diplomatica permanente in territori remoti e d'oltremare come Cina, Corea e Giappone. L'istituzione di una rappresentanza diplomatica permanente all'estero significava anche la creazione dell'edificio della delegazione e del consolato. Mentre i diplomatici originariamente erano responsabili individualmente della copertura delle spese di alloggio e rappresentanza, il Ministero degli Affari Esteri si assunse sempre più la responsabilità finanziaria. All'inizio del XX secolo furono stanziati fondi eccezionali per la costruzione di edifici per la delegazione.

Sebbene le ambizioni imperialistiche di Leopoldo II e dei suoi stretti collaboratori siano già state ampiamente discusse in letteratura, non è stato ancora affrontato l'impatto di questa politica sull'acquisizione e la costruzione delle sedi diplomatiche belghe. Questa presentazione si occupa delle origini delle delegazioni permanenti belghe e il ruolo dell'architettura e dell'arte nella rappresentazione dell'identità culturale nazionale all'estero.

La conferenza analizzerà due casi studio in dettaglio: la delegazione belga a Pechino (1902-1905) e il consolato belga a Seul (1904-1906). Investigherà in che modo la storia e l'identità diplomatica belga siano radicate in queste sedi diplomatiche.

Case 2

Cementazione dell'Alleanza Transatlantica. La costruzione della cancelleria belga a Washington D.C. (1945-1957)
Bram De Maeyer

Il 9 febbraio 1957 il ministro degli esteri Paul-Henri Spaak si recò a Washington D.C. per partecipare all'inaugurazione della cancelleria belga di recente costruzione. Poiché l'apertura degli uffici dell'ambasciata coincise con il periodo di massimo splendore dell'alleanza transatlantica tra Belgio e Stati Uniti, si pone la questione di quanto il Ministero degli Affari Esteri belga abbia utilizzato questo progetto edilizio come un'opportunità per rafforzare ulteriormente i legami bilaterali con gli Stati Uniti nel contesto della guerra fredda. Il Ministero degli Affari Esteri ha impiegato consapevolmente l'architettura, i mobili e le opere d'arte come strumenti rappresentativi? E, in tal caso, in che modo il progetto della cancelleria ha fatto da cassa di risonanza  dei messaggi politici?

Questa presentazione affronta il caso dell'edificio della cancelleria, appositamente costruita, da tre prospettive diverse. La prima prospettiva mira a individuare gli incentivi che hanno spinto il Ministero ad avviare questo progetto edilizio e i principali protagonisti coinvolti. Basandosi su questo, la seconda prospettiva fa luce sulle caratteristiche architettoniche della cancelleria, mettendo in risalto eventuali elementi rappresentativi incorporati nel progetto. La terza e ultima prospettiva vede la cancelleria come ambiente di lavoro diplomatico, esaminando la disposizione spaziale e il progetto degli interni della cancelleria. Svelando le dinamiche dietro la costruzione della cancelleria di Washington, questa presentazione si propone di indicare le linee guida che hanno plasmato la politica e la pratica edilizia del Ministero degli Esteri negli anni '50.

 

La conferenza si terrà in lingua Inglese.
A causa delle restrizioni per il Corona virus, questo evento sarà online.
La partecipazione è gratuita utilizzando il seguente link Zoom: https://zoom.us/j/91322723420?pwd=TkRXeUMvdDVkRDlPY1piQVVxZ2gydz09
(ID meeting: 913 2272 3420  Passcode: 714352)

 

Prossimi appuntamenti del ciclo di conferenze:

21/04/2021  
La Valle delle Accademie e la Facoltà di Architettura. Storie e cronache. Conferenza in Italiano di Federica Dal Falco (Sapienza Università di Roma)
 
20/05/2021  
Henry van de Velde et Nietzsche, prophètes de la modernité. Conferenza in francese di Kévin Saladé (École nationale supérieure des arts visuels de La Cambre)
 
24/06/2021  
Le modernisme des années 30 en Belgique et les rapports entre l’état et les architectes dits ‘modernistes’ de l’époque. Conferenza in Francese di Iwan Strauven (ULBruxelles)